Nessuno tocchi Caino...
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e di Iniziative Sociali
I vandalismi sono all'ordine del giorno. Perché lo fanno?
Posted By: Corrado Marelli 5 dicembre 2017
Sintesi della notizia (da l'altra stampa)
Nell'area verde di via Tre Venezie curata dai volontari
dell'associazione quartiere Polo qualche giorno fa hanno asportato
piante, fiori e addirittura un'anfora. Al posto delle piante invernali
posizionate dai cittadini sono apparsi buchi desolanti.
«Evidentemente - afferma Vittorina Olivi, referente dell'associazione di quartiere - c'è
qualcuno che si diverte a portarci via le piante, dato che si sono
verificati parecchi furti negli ultimi tempi. Abbiamo sistemato le
aiuole, piantato fiori ed essenze per abbellire, ci impegniamo a tenere
pulito, raccogliendo erbacce e rifiuti perché ci teniamo a rendere più
vivibile la zona». Ma gli incivili non si fermano di fronte al loro impegno e alla loro buona volontà. «E'
da qualche mese che l'area viene presa di mira, prima ci hanno
sottratto i garofani, poi alcune piante, tra cui l'agave. E adesso sono
sparite altre sei piante invernali. Per non parlare dei padroni dei
cani, che portano i loro animali a fare i bisogni proprio sopra il
giardinetto, rovinando quello che abbiamo piantato. Al di là del danno,
ci dispiace proprio per il gesto». Olivi comunque non si lascia scoraggiare: «Noi
continueremo a darci da fare per tenere più bella la zona, anzi,
vorremmo anche fare di più. Abbiamo in mente tanti progetti».
In piazza Cavour hanno preso di mira il Babbo Natale posizionato all'ingresso del parco. Rina Del Pero,
per contribuire a far respirare in città la magica atmosfera natalizia,
ha posizionato un addobbo davanti all'ingresso dell'area verde. Ma i
vandali nel giro di un quarto d'ora lo hanno devastato.
I vandali sono entrati in azione subito dopo aver visto la sagoma della
tipica figura natalizia: dopo averla danneggiata si sono dileguati.
L'anno scorso ignoti avevano distrutto il presepe che la referente del
«Circolo XX Settembre» aveva posizionato davanti al chiesino del
Redentore di via Parini.
E anche in quell'occasione i furfanti avevano agito poco dopo l'allestimento. Ma Del Pero non si perde d'animo: «Non mi fermo di certo davanti a questi gesti di inciviltà, continuerò a fare del mio meglio per rendere più bella Meda».
Monica Gregis (Giornale di Seregno, martedì 5 dicembre 2017, pag. 23)
La nostra opinione. Non serve a
nulla dire che la mamma dei cretini è sempre incinta e non si possono
certo posizionare telecamere di controllo ad ogni angolo di via.
Compatimento, derisione e controllo quindi non bastano. E la repressione
(di chi?) non funziona. E' chiaro allora che occorre adottare una
diversa strategia se si vuole che (in futuro, perchè chi oggi è abituato
male difficilmente si raddrizzerà) questi gesti si riducano. Pensiamo
che i rimedi siano l'educazione (non prediche, ma buon esempio),
rispetto, partecipazione, solidarietà e inclusione che devono crescere
assieme alla riprovazione sociale per tutto ciò che danneggia gli altri,
l'ambiente e la convivenza civile.
Intervento:
Associacao Solidaria- ASO (8 dicembre 2017 at 16:01) - Affiliato al P.d.P.
"Nessuno tocchi Caino", ma Abele dice basta!
1) Cominciamo a dire che per quella percentuale di Caino che la Natura
ci dà, poco si può fare per raddrizzarli; però una Giustizia (Politica:
Parlamento, Esecutivo; e Burocratica: Magistratura) che funzionasse
senza Ideologia ce li potrebbe togliere di torno per un tre quarti della
loro esistenza.
2) Per quelli che ci marciano contando sul fatto che non subiranno
nessuna pena o comunque super sconti, è l'ora di cominciare a legiferare
severamente, soprattutto per i minori di 18 anni, rispristinando ad hoc
gli Istituti di Rieducazione dove ci dovrebbero finire tutti quei
giovinastri (che la maggior parte dei genitori non conosce) che
alzandosi al mattino e decidendo di "passare una giornata diversa dal
solito" (questo dicono quando vengono fermati dalla FF.OO.), commettono
vandalismi, picchiano coetanei, insultano, imbrattano muri e vetri dei
portoni dei condomini e si dilettano a compiere gesti da Rambo creando
allarme sociale, applicando loro la restrizione della libertà da 30 a
365 giorni, privandoli di qualsiasi comfort contemporaneo (compreso
cellulare e internet), sveglia alle 06.00 e vita alla pari di quella che
si fa nelle Accademie militari di terra e di mare.
3) Infime è giunta l'ora di ridisciplinare l'Istituto della Famiglia,
sia quello tradizionale che quello moderno cioè di fatto: fare il
genitore è un mestiere e come tale occorre capacitarsi / istruirsi. Per
crearli, i figli, non occorre intellettualità (credo che su questo non
ci siano dubbi). In Brasile abbiamo madri a 12 anni. Un vero crimine!
Questo, grazie anche alla C.C.A.R.; per crescerli, sì (la cronaca nera
ci illustra quotidianamente su questo). Una Nazione che si rispetti, non
può affidare il suo progresso e futuro alla carlona o meglio allo stato
brado!
M. Guerrasio, Operador internacional BR / IT
Defesa Direitos Sociais
https://www.asobrasil2002.blogspot.it