i "post" PdP fino al 15 Luglio 2017
https://www.medinforma.info/2017/07/16/se-medinforma-non-viene-informata/
https://www.mbnews.it/2017/07/immigrati-a-meda-luca-santambrogio-contro-accoglienza-indiscriminata-dei-richiedenti-asilo/
Se Medinforma non viene informata
POSTED BY: CORRADO MARELLI (16 LUGLIO 2017)
Apprendiamo che nel pomeriggio di mercoledì 12 luglio il Sindaco Luca Santambrogio ha diramato (ma non a noi) un "Comunicato stampa su accoglienza migranti" dal seguente contenuto.
Confermiamo la volontà, già più volte espressa, di non aderire allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) perché è chiara la nostra opposizione a questa accoglienza indiscriminata di migranti che, per la stragrande maggioranza, non risultano fuggire da scenari di guerra. Aderire allo Sprar comporterebbe, per il comune, individuare immobili propri o di privati da utilizzare per l'accoglienza, immobili che, se presenti, preferiamo mettere nella disponibilità dei cittadini medesi in difficoltà.
Condanniamo con forza chi, cooperative e proprietari di immobili, lucrano sull'accoglienza ai danni degli stessi migranti, e dei cittadini avendo come unico scopo il facile e lauto guadagno con affitti ben oltre il valore di mercato; ciò dimostra il grande business che si è creato collegato all'emergenza. Per quanto riguarda il recente arrivo di migranti a Meda, ricordiamo che, se il Prefetto tratta direttamente con i privati, il Sindaco ed il comune subiscono senza poter dire nulla; sottolineiamo che porremo in atto ogni azione possibile per garantire la sicurezza pubblica ed il rispetto delle norme igienico sanitarie delle strutture adibite a luogo d'accoglienza, attraverso le forze dell'ordine e gli uffici comunali, oltre a monitorare costantemente che il numero di occupanti degli immobili sia quello previsto dalle dimensioni dell'immobile stesso. Naturalmente si procederà all'adeguamento delle tasse comunali in base al nuovo numero di occupanti ed alla nuova destinazione dell'immobile. Durante l'assemblea dei Sindaci di Monza e Brianza di martedì 11/07, il comune di Meda ha sottoscritto un documento di alcuni Sindaci che chiedono di essere preventivamente informati circa nuovi arrivi sul proprio territorio al fine di autorizzare o meno questo in base al luogo ed alle caratteristiche dell'immobile in cui verranno posizionati e valutando la congruità di questi. Ribadiamo, quindi, il nostro dissenso totale rispetto alle modalità di gestione dell'accoglienza, che è ormai divenuta incontrollata, indisciplinata e motivo, purtroppo, di facile guadagno per alcuni.
Luca Santambrogio
Ci permettiamo di esporre alcune considerazioni:
a) da Consigliere Comunale (lo è stato per 20 anni) e da capogruppo della Lega Nord, Luca Santambrogio si è a volte lamentato di non aver avuto da Medinforma l'attenzione che si aspettava, riconoscendo però che peraltro non aveva provveduto a trasmetterci alcun suo comunicato stampa o altra forma di comunicazione (sempre pubblicata ogni qualvolta ci è stata trasmessa).
Adesso che è diventato Sindaco lo è di tutti i cittadini medesi, anche se ha ricevuto il voto solo del 25% di loro.
Anche se non crediamo che sia una grossa fatica inserire l'indirizzo di Medinforma nella sua mailing-list, non vogliamo lamentarci a nostra volta di non ricevere i suoi comunicati stampa; decida lui se vuole inviarceli o meno.
Certo non siamo disponibili a fare la parte della "voce del padrone" (Non lo siamo mai stati con nessuno e non intendiamo cominciare ad esserlo adesso), essere cioè utilizzati solo per diffondere le notizie che fanno comodo, quando fanno comodo. Ci riserviamo sempre la libertà di giudizio e di critica e preferiamo conferenze stampa od incontri nei quali sia possibile anche porre domande (ed avere risposte) invece che riportare solo dichiarazioni.
E' quanto ha scritto nel suo programma, per cui - al di là di questo comunicato stampa, che sembra dettato da un impeto di rabbia - non dubitiamo che vorrà mantenere quanto ha promesso.
Le domande, quindi gliele poniamo lo stesso, relativamente alle sue affermazioni:
1) "Condanniamo con forza chi lucra sull'accoglienza ai danni ... dei cittadini". Condividiamo la sua condanna, ma quali sarebbero "i danni" che l'accoglienza dei profughi causa "ai cittadini"? Pensa forse che accogliere i profughi sia di per sé un danno?
2) "il Sindaco ed il Comune subiscono senza poter dire nulla". "Dire", può dire molto, come dimostra il suo comunicato stampa; e anche "fare", da quello che afferma poi di voler fare, non sembra poco. Ma non gli sembra una contraddizione pretendere di non aderire allo Sprar e di non collaborare con il Prefetto e però pretendere anche che il Prefetto non cerchi direttamente con i privati delle soluzioni a un problema che è epocale?
3) Non sembra a Santambrogio che le sue critiche (anche fondate) dovrebbero essere rivolte alle istituzioni, ma non dovrebbero invece coinvolgere persone che non hanno fatto nulla di male (è più probabile che lo abbiano subito) e che cercano solo di fuggire alla guerra e alla fame?
4) "Garantire la sicurezza pubblica ed il rispetto delle norme igienico sanitarie". E' un suo preciso dovere di Sindaco.
Gli ricordiamo che il Comune ha ospitato in un bilocale con la muffa alle pareti per l'umidità ascendente una famiglia di 5 persone (padre, madre e tre figli) che pagava regolarmente l'affitto. Lo segnalammo nel 2009 e lui allora era Assessore. Subito sotto questo articolo ce n'è uno in cui segnaliamo che un condominio (o forse un quartiere) versa (da tempo) la fogna a cielo aperto. Siamo certi che ora che è Sindaco vorrà garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie senza discriminare la provenienza del danno (nel caso del condominio, alla salute dell'intera città, non solo a una dozzina di poveretti).
5) "attraverso le forze dell'ordine e gli uffici comunali". Attraverso gli Uffici Comunali, dei quali fa parte anche la Polizia Locale, senz'altro. Ma che cosa intende per "le forze dell'ordine"? I Carabinieri (che fanno parte dell'Esercito)? Teme già qualche reato?
Pubblicheremo volentieri le risposte appena ci perverranno.
Corrado Marelli
Riferimenti e Collegamenti:
- Medinforma / "Case comunali di via Rho: problemi, mancate risposte e scelte sbagliate" (25 novembre 2009)
COMMENTI:
Associacao Solidaria- ASO (17 luglio 2017 at 9:02)
Medinforma, per il neo Sindaco, non fa parte del Reame
Nell'esprimere solidarietà (azione che molto spesso porta persone che vivono nell'agio economico a piantare propri interessi lucrativi e affetti, per dedicarsi all'indigente. Questo dovrebbe quanto meno far meditare molti) per l'occorso al Direttore di Medinforma, Corrado Marelli, non posso che biasimare / condannare il comportamento del neo Sindaco, il cittadino Luca Santambrogio che in questo momento (ma forse non lo sa. Benedetto abc!) deve cessare di essere politico di parte ed essere Sindaco di tutti, perchè quello che tiene in piedi il tutto non è la forza numerica rispetto a un'altra minoritaria, ma stare alle "Regole del Gioco Democratico", perchè sono queste che fanno accettare, da parte della Minoranza (sia essa Elettorato Attivo soccombente, sia Elettorato Passivo soccombente) che il cittadino Luca Santambrogio sia Sindaco e quindi possa governare. E' bene ricordare questo, a scanso che qualcuno pensi che Maggioranza sia cosa espressamente voluta / dispensata dall'"Altissimo" (in Brasile, seguaci di Temer, attuale Presidente della Repubblica sulle ceneri della deposta Dilma Rousseff del Partito dei Lavoratori-PT, pensano che Temer sia Presidente per volere di Deus).
Mi aspetto che tutta l'opposizione istituzionale (Consiglieri comunali) e partitica, in massa, ripudino questo comportamento riservato a Medinforma come cosa tipica dei regimi dittatoriali, che chi scrive conosce molto bene, visto la figura che esercita in un oltreoceano abbastanza turbolento, quale l'America del Sud.
Difesa Diritti Sociali c/o ASO Brasil - BR / IT
CNPJ 10.507.081/0001-74 (Brasilia)
(affiliato al P.d.P.)
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Un primo tentativo di analisi del voto
https://www.medinforma.info/2017/06/29/un-primo-tentativo-di-analisi-del-voto/
POSTED BY: CORRADO MARELLI (29 GIUGNO 2017)
La prima constatazione, del tutto evidente, è che l'appello di Taveggia ai propri elettori affinché al ballottaggio votassero Caimi non ha funzionato. Taveggia al primo turno aveva raccolto 722 voti. E i due contendenti hanno effettivamente raccolto 766 voti in più del primo turno (grosso modo quanto l'elettorato di Taveggia), ma di questi solo 223 sono andati a Caimi, mentre ben 543 sono andati a Santambrogio. Santambrogio quindi, che aveva già un vantaggio di 626 voti su Caimi al primo turno, lo ha ulteriormente aumentato portandolo a 946 voti di differenza (Caimi 3.671 voti, Santambrogio 4.617). La somma dei due però fa un totale di 8.288 voti validi, pari al 44,37% degli elettori medesi. Cioè, meno della metà dei medesi si è dimostrata interessata a decidere quale Sindaco dovrà amministrare la città: neanche un cittadino su due. Di questa metà, Santambrogio ha convinto il 55,71%, cioè il 24,72% degli elettori medesi (uno su quattro), Caimi poco meno di uno su cinque (il 19,65%).
Non è vero poi che in cinque anni da Sindaco Caimi abbia aumentato il suo consenso. Al ballottaggio del 2012 aveva ottenuto 3.867 voti (quasi il 21%); quest'anno 3.671 (il 19,65% degli elettori medesi), 196 cittadini in meno. Ci sono quindi circa 200 cittadini che cinque anni fa avevano espresso la loro fiducia a Caimi e che quest'anno non gliel'hanno rinnovata. Potrebbero essere parte degli elettori di Sinistra e Ambiente, delusi dal comportamento del Sindaco nei loro confronti (e non solo). E tra questi ci saranno sicuramente anche quelli che sono stati sensibili alle pesanti critiche di Gianni Del Pero (noto e storico esponente ambientalista) e al suo invito a votare Santambrogio ("Non possiamo permetterci di avere lo stesso Sindaco per altri cinque anni"). Non ci sono studi sociologici per poterlo affermare. E' però evidente che i consensi che Caimi ha cercato di raccogliere a destra non sono stati sufficienti a compensare quelli che ha perso a sinistra.
Infine gli 8.288 voti (il totale dei voti validi) del ballottaggio sono esattamente 1.400 voti meno di quelli del primo turno e, sempre grosso modo, corrispondono ai voti ottenuti al primo turno da Busnelli (1.444), che aveva dato indicazioni di non votare né l'uno né l'altro dei candidati al ballottaggio. Non si può sapere se tutti gli elettori di Busnelli abbiano seguito le sue indicazioni, ma è certo che si è consolidato un nucleo di cittadini non condizionati ideologicamente e quindi non disposti a schierarsi a destra o a sinistra per fare (o impedire il) prevalere di uno schieramento o dell'altro.
Corrado Marelli
COMMENTI:
* Sindacato SOU (29 giugno 2017 at 15:27)
AAA. Ideali cercansi
L'analisi del voto, anche se di primo impatto, non fa una piega. Ma non è di questo che desideriamo scrivere /occuparci. Desideriamo scrivere / occuparci di come nascono / si formano queste contemporanee amministrazioni locali, delle quali è sempre più difficile scorgere / capire gli Ideali, che infatti ci risultano zero. Giusto fu l'appello dell'allora Segretario della Dx Giorgio Almirante quando negli Anni '70, in una Tribuna Politica, lanciò l'"Operazione restituzione voti": a Dx tutti i voti che sono di Dx; a Sx tutti i voti che sono di Sx.
Oggi è un connubio di ideologie politiche con diversità oceaniche che si mettono assieme per fare la forza numerica e null'altro, dal punto di vista di ideali. Dall'analisi sopra riportata ne abbiamo la prova del 9.
Da siffatte situazioni, coloro che sono andati a votare mettendo nelle urne il "proprio ideale" (lo speriamo) cosa si aspettano (cosa dovrebbero aspettarsi)?
O.S. SOU -U.L.R.S. 7 -Meda
https://www.sindacato-sou.webnode.it
(affiliato al P.d.P.)
* Corrado Marelli (29 giugno 2017 at 21:21)
Per la precisione, Giorgio Almirante non è mai stato segretario della Destra (che, come coalizione politica, ai suoi tempi non esisteva). E' stato invece segretario politico dell'M.S.I. (Movimento Sociale Italiano), nel cui simbolo campeggiava la Fiamma Tricolore, oggi rivendicata da più formazioni politiche. (Un po' come lo "Scudo crociato" della Democrazia Cristiana).
Gli Ideali cui ritengo faccia riferimento l'intervento del SOU si riassumevano in: "Dio, Patria, Famiglia" o anche "Legge e Ordine". Quelli che vengono definiti "Ideali", però, forse dovrebbero più propriamente essere definiti "Valori".
E, sempre interpretando liberamente il pensiero del nostro lettore, forse vuole lasciar intendere che mal si conciliano, ad esempio, il valore della Patria con quello predicato dalla Lega quando Bossi diceva che poteva usare la bandiera italiana al posto della carta igienica. Sul versante opposto, i valori ai quali generalmente viene fatto riferimento sono quelli della Rivoluzione Francese: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza ("Liberté, Egalité, Fraternité"), che sono i valori di riferimento della moderna democrazia occidentale. Ma anche in questo caso, per molti il primo (Libertà) - che si può intendere in molti modi - ha quasi cancellato gli altri due.
Prevale poi il Relativismo Liberale che contrasta con l'idea di Verità (Assoluta) cui richiama il termine "Dio".
* aerre (30 giugno 2017 at 9:22)
A proposito di Almirante vorrei ricordare che lui e altri giovani universitari fascisti firmarono le famigerate Leggi Razziali Anti Ebraiche - E' detto tutto - Ricordarlo oggi come esempio è una infamia ed un insulto alla nostra democrazia antifascista.
* Sindacato SOU (30 giugno 2017 at 22:41)
Dalla padella alla brace?
Cittadino "aerre", mi sembra che nessuno abbia posto in atto un dire che possa giustificare quel suo dire ideologizzato. E' stato ricordato un politico partitico e istituzionale pubblico (parlamentare di un Parlamento costituzionale) che propose un corretto ed etico uso dei "consensi elettorali", dal momento che anche allora (anni '70) i cittadini (Membri dell'Istituto della Sovranità Popolare) venivano defraudati elettoralmente, aiutati anche dalla Costituzione (norma da abrogare).
Per quanto riguarda quel "brutto passato" da Lei ricordato, La invito ad analizzare meglio i "percorsi" di questa Repubblica (dal 1948 ad oggi), se non altro per par condicio.
La lascio, trascrivendoLe il serio avvertimento che il partigiano e primo Presidente dell'Assemblea Costituente, Giuseppe Saragat (nonché Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971) lanciò ai costituenti in seduta comune: " Fate che il volto di questa Repubblica, sia un volto umano..." (Giuseppe Saragat, 26 giugno1946. Discorso inaugurale Costituente).
Non Le sembra abbastanza inquietante (anche molto profetico) che Saragat - partigiano socialista - un anno dopo la Liberazione dovette proferire ciò (è più brutto esercitare la cattiveria dove regna la cattiveria o esercitare la cattiveria dove avrebbero dovuto regnare amore e libertà?).
Saluti Libertari.
O.S. SOU -U.L.R.S. 7 -Meda
https://www.sindacato-sou.webnode.it
(affiliato al P.d.P.)
* aerre (1 luglio 2017 at 9:49)
Egregio rappresentante SOU,
il mio appunto su Almirante era indirizzato ad un giovane neo-consigliere leghista che in un articolo-intervista su Medinforma citava Almirante come suo punto di riferimento (sic).
Cordiali saluti
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Fax: 036270780
https://www.medinforma.info/2017/07/03/adottiamo-un-tombino-come-cittadinanza-attiva/
"Adottiamo un tombino" come cittadinanza attiva
(POSTED BY: CORRADO MARELLI, 3 LUGLIO 2017)
La sera di mercoledì 28 giugno il tombino davanti alle scuole Garibaldi era così (intasato di foglie) come lo si vede nelle foto qui sotto; la mattina di giovedì 29 giugno non più: è tornato a 'sorridere' con tutte le sue fessure splendenti. E allora, se tutti facessimo così, adottando un tombino, magari quello davanti alla propria casa, saremmo tutti più belli, puliti, tranquilli e saremmo davvero cittadinanza attiva. Ci sono voluti cinque minuti, senza sudare... "dai che possiamo farcela!" ... e facciamo a gara a chi pulisce meglio.
P.S.: Le foglie vanno raccolte e non infilate dentro, vero?
Aspettiamo le foto del prossimo tombino più sorridente e avrete in premio un grazie grandissimo.
circolo xx settembre
COMMENTI :
* Associacao Solidaria- ASO (4 luglio 2017 at 21:53 )
Così i tombini sono pagati due volte e con sudditanza
In portoghese (in Brasile), questa proposta si chiamata "piada ", ovvero barzelletta.
Certo, i Cittadini dabbene, dopo tutto quello che pagano (imposte e balzelli d'ogni tipo, in contrasto con l'Istituto della Sovranità Popolare. Le imposte sono un obbligo tassativo per tutti, ma vanno concordate con il Popolo Sovrano; i sudditi le patiscono!) e subiscono dai Caino (senza nemmeno potersi difendere per non incorrere nei rigore di una legge ideologizzata), adesso debbono adottare anche i tombini.
Io, una vita nel solidale e non solo sul territorio ma anche oltre oceano, mi vergognerei di questi tempi e con la cronaca giudiziaria che investe molta Politica Istituzionale Pubblica, nazionale e locale, a proporre una
cosa del genere! Eppoi, diciamocela tutta: arrivati a questo punto, a cosa ci servee la Politica Istituzionale Pubblica (nazionale e locale) e la Burocrazia Istituzionale Pubblica (Uffici e personale dipendente civile e militare dello Stato, di Regioni e Comuni)?
Le imposte pagate dai cittadini-contribuenti coprirebbero ampiamente i costi della Spesa Pubblica, se di questo Denaro pubblico non ci fossero appropriazioni indebite, mantenimento di persone per motivi ideologici, ecc. ecc.
ass.solidaria@tiscali.it
Defesa direitos sociais - Br / IT
www.asobrasil2002.blogspot.it
(affiliato al P.d.P.)
* Andrea Dalla Costa (5 luglio 2017 at 18:29)
Mi sembra che si stia esagerando. Ci dovrebbero essere i preposti a farlo. Perche non adottiamo 100 mt di strada e la puliamo? Quanti euro risparmierebbe il Comune? Circa 23.000 abitanti, un bel risparmio.
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Medinforma (26 giugno 2017)
Nel dare notizia dell'elezione a Sindaco di Luca Santambrogio, il Giorno non ha mancato di sottolineare (addirittura nel titolo) una caduta di stile del neo eletto. Sintesi della notizia (da l'altra stampa) Luca Santambrogio a...
In partenza una caduta di stile
POSTED BY: CORRADO MARELLI 26 GIUGNO 2017
Nel dare notizia dell'elezione a Sindaco di Luca Santambrogio, il Giorno non ha mancato di sottolineare (addirittura nel titolo) una caduta di stile del neo eletto.
Sintesi della notizia (da l'altra stampa)
Luca Santambrogio a mezzanotte ha staccato il biglietto della vittoria con poco meno di mille voti sul sindaco uscente Gianni Caimi. Questa volta con la percentuale di 55,71% contro 44,29 % di Caimi. Erano in 18.679 gli aventi diritto al voto. Al primo turno, Santambrogio aveva preso il 42,05 % dei voti e Caimi il 35,59 voti. Anche qui l'affluenza è stata sotto il 50%: 48,18% rispetto al 53, 41%. Santambrogio ora siederà sulla poltrona di sindaco grazie alla netta vittoria, sottolineata nei festeggiamenti da un liberatorio gesto dell'ombrello. Cinque anni fa Caimi vinse per 1 solo voto, strappando al centrodestra una delle sue storiche roccaforti. «Questo è il sogno della mia vita che si realizza. Sin da bambino sognavo di diventare sindaco. - dice - Sono toppo felice. Ringrazio tutti i medesi che mi hanno votato, il segretario provinciale Emanuele Pellegrini che ha creduto in me e sin dall'inizio ha spinto la mia candidatura. Ringrazio questa meravigliosa sezione e tutti quattro i partiti che mi hanno sostenuto. Abbiamo fatto una campagna elettorale corretta, sopportando di tutto. Ma la gente ci ha premiato».
Nella sede del Pd, già dopo venti minuti dalla chiusura dei seggi, Gianni Caimi ha chiamato la moglie al cellullare: «Preparati, domani si prende il camper e si va al mare». «Sono deluso e amareggiato. - ha detto l'ex primo cittadino - I medesi hanno scelto ancora una volta di farsi governare da persone che già in passato hanno creato solo debiti. Contenti loro... Io ho 65 anni e da domani comincio a godermi la vita. Lascerò ad un giovane il mio posto in Consiglio comunale».
Sonia Ronconi (il Giorno/Brianza, lunedì 26 giugno 2017, pag. 4)
COMMENTO:
ON "IN PARTENZA UNA CADUTA DI STILE"
Sindacato SOU (26 giugno 2017 at 13:28)
Mentre l'astensionismo sta per raggiungere il 50%, per i conservatori "uno è meglio che zero"
Tutti felici e contenti i Conservatori che si sono piazzati nel ballottaggio del 25 Giugno (qualcuno anche in roccaforti Progressiste, come la disastrata Genova, per esempio), senza dare la minima importanza al crescente "astensionismo" (l'Italia s'è desta?). Questo perché nel loro DNA c'è altro cui pensare, tra cui vincere l'odiato Comunista (infatti tutti Anticomunisti, senza sapere che la ns. Costituzione permette loro il diritto all'Acomunismo); dire no a particolari Diritti Civili e Sociali (ipocritamente, perchè a loro interessa l'Elettorato cristiano-cattolico); sbandierare per mesi le irregolarità di bilancio / i debiti bancari lasciati dagli "uscenti" (che però a loro vengono ad hoc, così possono non mantenere le promesse fatte in campagna elettorale riguardo a nuove e necessarie opere pubbliche); poi la ciliegina finale: "Uno è meglio che zero", pensiero e linguaggio proprio di chi è lontano oceani dal pensiero di dover servire i propri Deleganti (Membri dell'Istituto della Sovranità Popolare).
Sindacato SOU - U.L.R.S. 7 - MEDA (affiliato al P.d.P.)
COMMENTO:
ON L'EX SINDACO DI MEDA (MB), GIANNI CAIMI
Sindacato SOU (26 giugno 2017 at 13:28)
Caimi è stato un organo elettivo o un pubblico dipendente?
Rileviamo dall'articolo di Sonia Ronconi su il Giorno/Brianza, lunedì 26 giugno 2017, pag. 4:
«Preparati, domani si prende il camper e si va al mare». «Sono deluso e amareggiato. - ha detto l'ex primo cittadino - I medesi hanno scelto ancora una volta di farsi governare da persone che già in passato hanno creato solo debiti. Contenti loro... Io ho 65 anni e da domani comincio a godermi la vita. Lascerò ad un giovane il mio posto in Consiglio comunale»
A questo punto ci domandiamo: ma l'ex Sindaco Caimi, ha ricoperto una carica elettiva o è stato per 5 anni un pubblico dipendente del Comune di Meda?
Un politico istituzionale pubblico (quindi un militante) certo esterna la sua amarezza, la sua rabbia, il proprio dissappunto (che condividiamo: la "Scuola" politica di Santambrogio sarà quella di allora), ma non fa questi ragionamenti, non getta tutto alle ortiche. Questo lo fa solo chi ha voluto andare sul treno per provare un emozione.
Sindacato SOU - U.L.R.S. 7 - MEDA (affiliato al P.d.P.)
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Medinforma
DOVE MEDA SI INCONTRA (Sabato, 24 Giugno 2017)
Non si cambiano le regole comuni a colpi di maggioranza(POSTED BY: CORRADO MARELLI 15 GIUGNO 2017)
Dall'intervento di Vermondo Busnelli all'inizio del Consiglio Comunale di giovedì 30 marzo 2017.
Siamo ormai prossimi al cambio di Consiglio, dopo cinque anni di attività. Ognuno di noi, individualmente e come gruppo consiliare, avrà già iniziato o inizierà presto un bilancio tra aspettative e risultati. Per me, come per altri di noi, è stata una prima esperienza. E, come in ogni campo, la prima volta ha un sapore diverso, di novità, di sorpresa, di grandi aspettative. Poi, forse, ci si abitua. Chi sa.
Nel prossimo Consiglio condividerò gli aspetti positivi, che sempre ci sono, in ogni situazione. Oggi, porto l'attenzione sul mancato risultato di questo Consiglio. Non parlo di mancati risultati di merito, perché la divergenza di politiche generali, di obiettivi strategici e di programmi fa parte della dialettica democratica e della diversa impostazione di visione della società, delle priorità, dell'organizzazione, ecc. Il punto dove questo gruppo ha fallito è nel metodo di lavoro; il suo culmine è stato raggiunto con l'insuccesso del programma di revisione, aggiornamento e ammodernamento del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e dello Statuto. Si era condiviso, all'inizio, l'obiettivo di migliorare le regole comuni per favorire una maggiore collaborazione, nella diversità dei ruoli di maggioranza e minoranza; una più efficace funzionalità delle commissioni nella discussione delle priorità della città e nella preparazione delle delibere del Consiglio Comunale; un coinvolgimento maggiore dei cittadini, portando le riunioni consiliari nelle case, con la diretta streaming o la riproduzione audio-video sul sito comunale. Si è lavorato bene, per più di due anni e nonostante il cambio di Sindaco e Giunta e la staffetta dei presidenti di commissione, si era quasi arrivati all'obiettivo di modifiche condivise. Poi il brusco intervento unilaterale che ha inceppato il meccanismo e bloccato irreparabilmente l'iter di finalizzazione e approvazione di un nuovo e più aggiornato Regolamento comunale, paralizzando e penalizzando il lavoro delle commissioni. Un'occasione persa! Aggiungo anche, concludendo, che la stessa situazione si è ripetuta, mutatis mutandis e su scale diverse, una locale e l'altra nazionale, con il referendum del 4 dicembre 2016, dove i cittadini hanno chiaramente ricordato a governanti e politici che le regole comuni si cambiano insieme, non a colpi di maggioranza. Perciò, auguro al prossimo Consiglio della nostra città, di qualunque composizione sia, il passaggio a una modalità di confronto dialettico, anche duro nei contenuti, ma in una cornice di regole comuni condivise.
Vermondo Busnelli (Capogruppo consiliare "Meda per Tutti")
(30 marzo 2017)
COMMENTO:
Siamo meno ipocriti e diciamoci che a turno dobbiamo calpestarci.
A proposito "Non si cambiano le regole a colpi di maggioranza".
Nel nostro Paese, se dovessimo analizzare tutto, concluderemmo, come diceva lo sportivo Bartali, che "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!".
La nostra Costituzione è stata fatta in fretta, frutto di grandi compromessi ideologici e di bisticci tra un articolo e l'altro (c'è l'Istituto della Sovranità Popolare, eppoi la Funzione dà ordini / sottomette la Sovranità Popolare. Un assurdo! Ideologia, appunto!)
Una cosa è certa e dettata soprattutto dal buon senso, il rispetto della Minoranza e lo stare alle Regole del Gioco Democratico: chiunque acceda alla Politica Istituzionale Pubblica, nazionale e locale, deve cessare di essere di parte ed amministrare per il bene comune. Da sempre non è così! Eppure è tutto scritto. Prendiamo lo Statuto riguardante i Consiglieri comunali, per esempio: nessuno Statuto dice che il Consigliere comunale debba essere di parte, ma bensì adoperarsi per la collettività. E così via. Oggi vediamo Presidenti di Giunte Regionali partecipare attivamente a campagne elettorali di parte: vedasi, per esempio, Toti presidente della Giunta della Regione Liguria (Centro dx: F.I., Lega, F.lli d'Italia), la cui sua enorme immagine campeggia sui manifesti elettorali comunali: c'è lui abbracciato al candidato di Centro dx che domenica 25 giugno parteciperà al ballottaggio. E' etico tutto questo? I cittadini che fanno parte della Minoranza, cosa si devono aspettare dal Presidente della Regione Liguria?
Allora, siamo meno ipocriti e scriviamo negli Statuti che a turno ci dobbiamo calpestare!
Associacao Solidaria- ASO (24 giugno 2017 at 15:51)
(affiliato al P.d.P.)
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Medinforma
DOVE MEDA SI INCONTRA (Sabato, 24 Giugno 2017)
Non si cambiano le regole comuni a colpi di maggioranza(POSTED BY: CORRADO MARELLI 15 GIUGNO 2017)
Dall'intervento di Vermondo Busnelli all'inizio del Consiglio Comunale di giovedì 30 marzo 2017.
Siamo ormai prossimi al cambio di Consiglio, dopo cinque anni di attività.
Ognuno di noi, individualmente e come gruppo consiliare, avrà già iniziato o inizierà presto un bilancio tra aspettative e risultati. Per me, come per altri di noi, è stata una prima esperienza. E, come in ogni campo, la prima volta ha un sapore diverso, di novità, di sorpresa, di grandi aspettative. Poi, forse, ci si abitua. Chi sa.
Nel prossimo Consiglio condividerò gli aspetti positivi, che sempre ci sono, in ogni situazione. Oggi, porto l'attenzione sul mancato risultato di questo Consiglio. Non parlo di mancati risultati di merito, perché la divergenza di politiche generali, di obiettivi strategici e di programmi fa parte della dialettica democratica e della diversa impostazione di visione della società, delle priorità, dell'organizzazione, ecc. Il punto dove questo gruppo ha fallito è nel metodo di lavoro; il suo culmine è stato raggiunto con l'insuccesso del programma di revisione, aggiornamento e ammodernamento del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e dello Statuto. Si era condiviso, all'inizio, l'obiettivo di migliorare le regole comuni per favorire una maggiore collaborazione, nella diversità dei ruoli di maggioranza e minoranza; una più efficace funzionalità delle commissioni nella discussione delle priorità della città e nella preparazione delle delibere del Consiglio Comunale; un coinvolgimento maggiore dei cittadini, portando le riunioni consiliari nelle case, con la diretta streaming o la riproduzione audio-video sul sito comunale. Si è lavorato bene, per più di due anni e nonostante il cambio di Sindaco e Giunta e la staffetta dei presidenti di commissione, si era quasi arrivati all'obiettivo di modifiche condivise. Poi il brusco intervento unilaterale che ha inceppato il meccanismo e bloccato irreparabilmente l'iter di finalizzazione e approvazione di un nuovo e più aggiornato Regolamento comunale, paralizzando e penalizzando il lavoro delle commissioni. Un'occasione persa! Aggiungo anche, concludendo, che la stessa situazione si è ripetuta, mutatis mutandis e su scale diverse, una locale e l'altra nazionale, con il referendum del 4 dicembre 2016, dove i cittadini hanno chiaramente ricordato a governanti e politici che le regole comuni si cambiano insieme, non a colpi di maggioranza. Perciò, auguro al prossimo Consiglio della nostra città, di qualunque composizione sia, il passaggio a una modalità di confronto dialettico, anche duro nei contenuti, ma in una cornice di regole comuni condivise.
Vermondo Busnelli (Capogruppo consiliare "Meda per Tutti")
(30 marzo 2017)
MER.LUISA (16 giugno 2017 at 14:37):
io sono un'elettrice di Vermondo Busnelli perchè mi piaceva la distanza dai partiti, ora che non è più in campo penso che voterò il sindaco uscente perchè altri anni di Lega proprio no
Sindacato SOU (24 giugno 2017 at 15:13):
Non delegittimiamo chi è costituzionalmente legittimato ad esistere
Con riferimento allo scritto della cittadina Mer.Luisa "...distanza dai partiti", ancora una volta ci permettiamo sottolineare che la nostra Carta Fondamentale (Costituzione) dà come "veicolo" (a tutti i cittadini) per accedere alla Politica Istituzionale Pubblica, nazionale e locale (quindi per determinare la politica nazionale) il Partito (art. 49). Quindi nulla di sporco! Semmai lo sporco è il molto "contenuto" (cosiddetto Elettorato Passivo. Per elettorato passivo si intende la capacità di un cittadino italiano, avente pieni diritti, di ricoprire cariche elettive nella Politica Istituzionale Pubblica, nazionale e locale) dentro i "recipienti" in questione (partiti). Diciamo che se ci sono "recipienti" fuori costituzione (il dibattito giuridico è tuttora aperto, anche per le diverse caratteristiche tra partito e movimento) è la Lista Civica, il Movimento, ecc... Infine, diciamocela tutta, come suole dire l'amico Sindaco di Cantù Bizzozero: sono molti cittadini i diretti responsabili per la cattiva amministrazione della Cosa Pubblica, perchè quando votano fanno solo disastri!
Sindacato SOU - U.L.R.S. 7 - Meda (affiliato al P.d.P.)
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Grillo paga il conto dell'inciucio con Renzi e dell'effetto Raggi sindaca: gli italiani ora hanno paura degli inesperti al potere
Una parte degli elettori che preferivano l'antisistema sono rimasti delusi: il patto non è sembrato un grande accordo per aprire la "scatoletta di tonno", ma un giochino di Palazzo che non è nemmeno andato a buon fine
Il leader Pd Renzi, Beppe Grillo, Virginia Raggidi Luca Telese
L'espulso Pizzarotti cancella il Movimento a Parma
I motivi del crollo
L'autogol dell'accordo per la legge elettorale
Il tallone di Achille degli accordi
Messaggi contraddittori
Non mi importa con chi sta, ma cosa sa fare
Consigli per il futuro
Il problema del M5s non è che hanno perso le elezioni perché non sono andati al ballottaggio in nessun comune importante. Casomai è il contrario: non sono andati al ballottaggio in nessun comune importante, proprio perché hanno un problema politico.
Per la prima volta Il Movimento di Grillo segna il passo, per la prima volta un espulso dal Movimento cancella il Movimento (e non il contrario) come è avvenuto a Parma con il successo di Federico Pizzarotti. Non è questione di quorum e di sbarramenti, di seggi o di eletti: per la prima volta il numero dei voti assoluti e in percentuale raccolti dai grillini segnano il passo o addirittura tornano indietro, rispetto al grande boom che aveva prodotto - sempre alle amministrative - la conquista di Roma e Torino.
Io credo che i motivi di questo innegabile passo indietro siano almeno tre. Il primo: il M5s paga a livello nazionale un evidente effetto-Raggi. Fino alle elezioni di Roma il Movimento era visto come una alternativa estrema ma possibile. Adesso uno vede un giovane sconosciuto candidato a cinque stelle, e teme che dietro possa nascondersi un improvvisatore inesperto, uno che non riesce nemmeno a fare la giunta. Il che non vuole dire necessariamente che questo elettore non potrebbe dare lo stesso voto alle politiche. Ma che, almeno per amministrare una città, preferisce una opzione che sia più garanzie di concretezza.
Secondo motivo: l'accordo sulla legge elettorale, a prescindere dal contenuto, anche per il modo in cui è stato interpretato e comunicato alla base e all'opinione pubblica è stato percepito come una normalizzazione del Movimento. Per la prima volta i grillini si sedevano ad un tavolo, per un accordo che non è apparso virtuoso, per la prima volta hanno parlato la lingua faticosa e acrobatica del compromesso, per la prima volta si sono - per così dire - "normalizzati". Una parte degli elettori che preferivano l'antisistema sono rimasti delusi: il patto non è sembrato un grande accordo per aprire la "scatoletta di tonno", ma un giochino di Palazzo che non è nemmeno andato (come sappiamo) a buon fine.
Terzo motivo: il nodo delle alleanze. Quando il movimento era una novità assoluta e i partiti tradizionali si trovavano nel loro momento più basso, "vinciamo da soli" era un punto di forza. Oggi, che il M5s è in Parlamento, fa accordi, partecipa alla vita politica, il correre da soli diventa una tallone di Achille rispetto alle tradizionali coalizioni, che portano la soglia per accedere al ballottaggio sopra la soglia naturale del 35%. Tradotto in termini concreti: il risultato medio di una coalizione decente è superiore a quello straordinario che serve per superare quella soglia decisiva di un voto su tre.
Ma se Atene piange, Sparta non ride: tutti i partiti hanno trasmesso in questi giorni messaggi del tutto distonici rispetto a quello che comunicavano sul territorio. Pd e Forza Italia hanno comunicato ansia di inciucio, proprio mentre nei comuni costruivano alleanze bipolari. Il successo - se così si può chiamare - dei candidati di coalizione non è determinato dai partiti-cardine, ma dai loro alleati. Dalle liste minori, per esempio. O dalle liste civiche che raccolgono consenso sul territorio, con le loro decine di candidati di quartiere. Se i grillini si trovassero degli alleati, o si inventassero delle liste di appoggio potrebbero sperare di tornare competitivi.
Quarto punto: nelle elezioni amministrative contano l'esperienza e la credibilità. L'incredibile risultato del longevo Leoluca Orlando a Palermo, è il simbolo dell'usato sicuro che batte sul campo l'ideologia della rottamazione a tutti i costi. E la vittoria di Pizzarotti che arriva primo senza nessun grande partito alle spalle, è l'immagine della credibilità non ideologica che prevale sul l'appartenenza: non mi importa con chi sta, ma cosa sa fare. A Lecce un partito minore di destra - quello di Fitto - traina al successo tutta la coalizione: l'alleanza fa si che se il partito dominante è in difficoltà altri pisano raccogliere consensi al suo posto.
I ballottaggi diranno altre sue cose molto importanti: chi prevale fra destra e sinistra e - soprattutto - dove vanno quegli elettori che al primo turno hanno votato M5s. Quello che è certo fin da ora, però, è che - con il senno di poi - i grillini avrebbero fatto meglio a non cambiare linea, o addirittura (visto che poi lo hanno sconfessato) a non sottoscrivere il patto "tedesco". Questo giro di elezioni in tutta Europa hanno dimostrato che in paesi diversissimi e con Sitter diverse, i movimenti antisistema rischiano di esaurire la loro funzione da una elezione all'altra: come dei piatti usa e getta che gli elettori usano per pungolare i partiti di cui sono insoddisfatti, e di cui poi si disfano: perché la funzione esaurita, o perché c'è un altro pungolo che funziona meglio. Se non vogliono fare questa fine i pentastellati dovranno cambiare qualcosa della loro linea. Al più presto.
°
12 giugno 2017
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Defesa Direitos Sociais - Br / IT
(affiliato al P.d.P.)
<<L'È TUTTO SBAGLIATO, L'È TUTTO DA RIFARE!>>
Gli unici che possono dare una veritiera risposta sui non voti al m5s, sono gli elettori interessati. Comunque sia, sono giudizi sovrani!
Va rimarcato una cosa in questo nostro Paese: i cittadini non vogliono essere sovrani, ma sudditi. Il Potere (cittadini) chiedono alla Funzione ( rappresentanti) di salvarli. C''è qualcosa nei ruoli che non combina( è dal 1948 che si cammina così). Qualcuno ha addirittura postato che occorre importare partiti. Questo qualcuno farebbe meglio rileggersi l'art. 49 della ns. Costituzione (come nascono i partiti e a che cosa servono. Servono per poter accedere alla Politica Istituzionale, Pubblica, nazionale e locale).
Meno sport e divertimenti vari, e più impegno civico!
L'attuale Politica Istituzionale Pubblica (Funzione), è il ns specchio!
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post Sindacato SOU
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Liberazione
FORSE QUI LE PROVE CHE NON POTEVA NASCERE
NULLA DI BUONO. SARAGAT AVVERTI' / PRESAGI'...
IL PARTIGIANO PARRI PLURIDECORATO CAPI' CHE
LE COSE NON ANDARONO COME DOVEVANO...
https://it.wikipedia.org/.../Costituzione_della_Repubblica_It...
https://it.wikipedia.org/.../Assemblea_Costituente_della_Repu...
Elettori: 28 005 449 - Votanti: 24 947 187 (89,08%)
L'Assemblea fu eletta con un sistema proporzionale e furono assegnati 556 seggi, distribuiti in 31 collegi elettorali.[32]
Ora i partiti del Comitato di liberazione nazionale cessarono di considerarsi uguali, e si poté constatare la loro rappresentatività. Dominarono le elezioni tre grandi formazioni:
la Democrazia Cristiana, che ottenne il 35,2% dei voti e 207 seggi;
il Partito socialista, 20,7% dei voti e 115 seggi; il Partito comunista, 18,9% e 104 seggi. La tradizione liberale (riunita nella coalizione Unione Democratica Nazionale), protagonista della politica italiana nel periodo precedente la dittatura fascista, ottenne 41 deputati, con quindi il 6,8% dei consensi; il Partito repubblicano, anch'esso d'ispirazione liberale ma con un approccio differente nei temi sociali, 23 seggi, pari al 4,4%.
Mentre il Partito d'Azione, nonostante un ruolo di primo piano nella Resistenza, ebbe solo l'1,5% corrispondente a 7 seggi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferruccio_Parri
https://www.avantionline.it/2015/12/la-troppo-breve-stagione-del-governo-parri/#.WUeymOvyjcs
Fuori dal coro, in opposizione alla politica del CLN, raccogliente voti dei fautori rimasti del precedente regime, c'è la formazione dell'Uomo qualunque, che prese il 5,3%, con 30 seggi assegnati e il Blocco Nazionale della Libertà, lista elettorale d'ispirazione conservatrice e monarchica, costituita in occasione delle elezioni per l'Assemblea Costituente del 1946 da Partito Democratico Italiano (PDI), Concentrazione Nazionale Democratica Liberale (CNDL) e Centro Democratico (CD) che ottenne 637 328 voti (pari al 2,77%) e 16 seggi su 556.[33] e già prima della conclusione dei lavori della Costituente, vide i suoi membri dividersi tra il Partito Liberale Italiano, il Fronte dell'Uomo Qualunque e il nascente Partito Nazionale Monarchico.
L'Assemblea nominò il Capo di Stato Provvisorio nella persona dell'avvocato napoletano Enrico De Nicola ed era in possesso della facoltà di revocare o accordare la fiducia ai vari governi ai quali era demandata la funzione legislativa.[32]
*
" Fate che il volto di questa Repubblica, sia un volto umano..."
(Giuseppe Saragat,1° Presidente Costituente 26 giugno1946. Discorso inaugurale Costituente)
18.09.2017
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Scissione PD in vista: una parte andrà a Rebibbia; l'altra a san Vittore
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Politica partitica e istituzionale pubblica italiana
TUTTO FINISCE, MA NEI MODI E TEMPI CHE MAI DECIDE IL POPOLO SOVRANO ITALIANO
In questa sciagurata Repubblica prima o poi tutto finisce, però sempre in tempi e modi che vogliono gli indegni /corrotti/eversivi Rappresentanti del Popolo Sovrano. Tutto questo sarebbe/potrebbe essere accettabile se ogni Membro del Popolo Sovrano (cittadino) campasse 150 anni al fine di gustarsi queste disfatte/cambiamenti; invece, datasi la molto inferiore esistenza di vita di ciascun cittadino...
Allora a che servono questi cambiamenti? Solo per lasciarli in eredità ai ns cari, magari tramite il progressista Istituto della Legittima testamentaria? No grazie, i cambiamenti/mutamenti devono avvenire quando lo decidono sovranamente i cittadini.
Come far succedere tutto questo?
SEMPLICE: ogni Cittadino deve Esercitare, quotidianamente, il "Mestiere di Cittadino."
21.02.2017
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Usa boccia ricorso dipartimento Giustizia su decreto Trump
di Askanews
Roma, 5 feb. (askanews) - La Corte d'Appello statunitense ha respinto il ricorso presentato ieri dal dipartimento di Giustizia Usa contro il blocco imposto al decreto anti-immigrati di Donald Trump, deciso dal giudice federale di Seattle.Washington chiedeva di annullare la decisione del giudice James Robart e di ripristinare il divieto di ingresso negli Stati uniti, per 90 giorni, ai cittadini provenienti da sette Paesi musulmani: Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.
°
P.d.P.
mov.pol.protagonisti@tiscali.it
Pasticciaccio ideologico-giuridico
a danno della Sovranità Popolare
A prescindere dall'ideologia politica di Trump, l'Istituto della Magistratura di qualsiasi grado operante ove vige l'Istituto della Sovranità Popolare, dovrebbe rientrare nell'Istituto della "Burocrazia Istituzionale Pubblica" ed essere equiparata alla stregua degli altri Uffici burocratici civili e militari); quindi assolutamente non avere il rilievo e le funzioni autonome che molte Costituzioni le danno/ garantiscono. Il Popolo sovrano (Potere) elegge / dà mandato pro- tempore alla Politica Istituzionale Pubblica, che rimane unico suo interlocutore e responsabile costituzionale, civile, penale, amministrativo.
Detto questo, alla Magistratura Italiana (magistrati progressisti / d'assalto) gli italiani debbono molto: libertà / diritti civili e sociali e l'affrancamento da molti politici istituzionali pubblici criminosi ed eversivi, i quali per detenere un illegittimo potere hanno fatto degli olocausti economici-finanziari e di vite umane (una per tutte l'Istituto della Strategia della Tensione post Anni '90).
Ma alla fine i RESPONSABILI di tutto sono la maggioranza dei cittadini, i quali dal 1948
non hanno voglia di esercitare il loro obbligatorio " Mestiere di Cittadino", preferendo in primis acclamare il Cielo e gli Sports"Solo esercitando sempre e in ogni occasione il mestiere di cittadino, si costruisce il Paese e si diviene protagonisti della democrazia"
(Alberto Bertuzzi, veneto-lombardo, 1913-1988, Agrario, giornalista, industriale-Meccanico in quel di Brugherio, difensore civico italiano, deputato).
(https://www.facebook.com/profile.php?id=100012590701323)
05.02.2017
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"Ministra" Istruzione, Adinolfi contro Fedeli: «Non ha neanche la maturità»
Non si placa la polemica contro Valeria Fedeli, neo ministra dell'Istruzione. Mario Adinolfi, presidente del Popolo della famiglia, ex deputato Pd, attacca: «Non solo...
CORRIERE.IT
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P.d.P.
mov.pol.protagonisti@tiscali.it
MA SE E' UNA DENUNCIA IDEOLOGICA, ALLORA...
Ancora una volta,con il caso della cittadina Raggi, si ha la prova che per esercitare la Politica Istituzionale Pubblica. occorrono ben altre qualità (sapere su diritti civili e sociali) che gli acclamati titoli di studio; e la cittadina Raggi, appunto, ne è un esempio, essendo laureata in giurisprudenza e a quanto pare avvocato.
Questo mio dire è per coloro che insistono sul titolo di studio ad hoc per esercitare la Politica Istituzionale Pubblica (per l'opportuno abc del politico eletto nelle Istituzioni Pubbliche, c'è la Burocrazia Istituzionale Pubblica ovvero i vari Uffici burocratici ripartiti per settori. Questi devono essere ineccepibili!).
Non dimentichiamo che molti partiti conservatori sono al top in fatto di Lauree (Economia e Commercio, Medicina, Giurisprudenza, Scienze Politiche), cosa hanno fatto in vent'anni di governo?
Lasciamo lavorare questa cittadina-ministro e vediamo cosa ha nella testa!
Ma se la vostra denuncia è ideologica, allora...
(https://www.facebook.com/profile.php?id=100012590701323)
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Bufera sul Campidoglio: arrestato Marra, braccio destro di Raggi. Ipotesi corruzione
Il capo del personale del comune di Roma è accusato di aver intascato una tangente quando lavorava all'Enasarco
Redazione Tiscali
I carabinieri del Ros, su richiesta della procura di Roma, hanno arrestato Raffaele Marra, attuale capo del personale del Campidoglio e braccio destro della sindaca Virginia Raggi. In base a quanto si apprende il reato contestato è quello di corruzione. Secondo le indagini, è accusato di aver intascato una tangente quando lavorava all'Enasarco. Un'inchiesta de L'Espresso aveva scoperto come Marra e sua moglie fossero riusciti a comprare a prezzi stracciati e sconti record case da privati e da enti come, appunto, la Fondazione Enasarco. L'indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo.
In quel periodo Marra era a capo del dipartimento politiche abitative del Comune di Roma, giunta guidata da Gianni Alemanno, e (poltrona strategica) di capo del dipartimento del Patrimonio e della Casa, ottenuta a fine 2009. Raffaele Marra è un ex finanziere. Ma ha scelto di lasciare la divisa nel 2006. Fatale fu l'attrazione per la politica: due mesi dopo il congedo era già direttore dell'Area galoppo dell'Unire, l'ente per l'incremento delle razze equine allora guidato da braccio destro di Alemanno Franco Panzironi.
Arrestato anche l'immobiliarista Scarpellini
Oltre a Marra, i carabinieri del nucleo di via In Selci a Roma, hanno arrestato anche il costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini. I pm contestano anche a lui il reato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla compravendita delle case Enasarco.
I fatti: doppia compravendita di case
Secondo quanto ricostruito da un'inchiesta dell'Espresso dello scorso mese, il costruttore avrebbe messo a disposizione dell'attuale capo del personale del Comune di Roma il denaro per acquistare una casa Enasarco - la cassa previdenziale degli agenti e dei rappresentanti di commercio - dove lui viveva. Quella casa era un attico che Marra ha comprato scontato "di quasi mezzo milione di euro" dall'imprenditore che, tra le altre cose, fornisce le sedi al Campidoglio e non solo. E negli stessi giorni in cui l'attuale braccio destro della Raggi comprava la casa, Scarpellini acquistava il vecchio appartamento del funzionario, pagandolo il triplo. "È una permuta indiretta, la fa chiunque", diceva Marra a chi gli faceva notare la "fortuna" di acquistare una nuova casa e vendere in contemporanea la propria. Scrive L'Espresso che il prezzo pagato era di circa "il 40 per cento in meno rispetto a un altro acquirente che, nello stesso periodo, prese da Scarpellini un appartamento gemello dirimpetto al suo".
16 dicembre 2016
°
P.d.P.
mov.pol.protagonisti@tiscali.it
m5s
TRA DUE FUOCHI:
IDEOLOGIA PARTITICA E REALTA' ISTITUZIONALE PUBBLICA
Grillo sapeva e sa che la "NON SINDACA RAGGI" gli
avrebbe creato guai, tanto è vero che pubblicamente
ha tenuto le distanze dalla "SIGNORA".
La cittadina Raggi ONDE EVITARE...
- sospensione/uscita dal movimento;
- ricovero alla neuro;
- essere coinvolta ingiustamente in casi giudiziari;
- "amministratori di sostegno" durante le proprie funzioni(è cosa umiliante);
LASCI!
Se poi è cosa di sopravvivenza personale, comprendo! Nonostante tutto questo, molto Popolo sovrano collocherà sul
piedistallo (Governo nazionale) il M5S, perchè per almeno una decennio è/sarà il suo Messia!
Si spera una volta per tutte, poi, che questo Popolo faccia il sovrano e non il suddito; capisca che sul piu' alto Colle è lui che vi deve sedere ancor prima del Parlamento e del Presidente della Repubblica.
"Solo esercitando sempre e in ogni occasione il mestiere di cittadino, si costruisce il paese e si diviene protagonisti della democrazia"
(Alberto Bertuzzi, veneto-lombardo, 1913-1988, Agrario, giornalista, industriale-Meccanico in quel di Brugherio, difensore civico italiano, deputato).
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L' EUTANASIA E QUEI SUOI ACERRIMI RIVALI MONOPOLISTI DELLA MORTE
Nella Repubblica Italiana, la Morte è in REGIME di MONOPOLIO.
Monopolisti:Politica
Istituzionale Pubblica/ Burocrazia Istituzionale Pubblica ( Stato ) / C.C.A.R .Che differenze ci sono tra eutanasia, suicidio assistito e testamento:
Che cos'è l'eutanasia
L'eutanasia attiva consiste nel porre fine alla vita di un paziente, consenziente, che ne ha fatto richiesta, per il quale non si attestano possibilità di guarigione o di condurre una vita in modo dignitoso, secondo il loro personale intendimento. Consiste in una somministrazione letale.
L'eutanasia passiva prevede la sospensione di un trattamento necessario per mantenere in vita un paziente.
*Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come.*
Che cos'è il suicidio assistito
Il suicidio assistito è l'atto vero e proprio che pone fine alla vita. È il paziente a compierlo con l'aiuto e il supporto di altre persone. È compiuto interamente dal soggetto stesso e non da soggetti terzi, che si occupano di assistere la persona per gli altri aspetti: ricovero, preparazione delle sostanze e gestione tecnica e legale post mortem.
La differenza con l'eutanasia consiste in particolar modo nelle implicazioni etiche, e nella responsabilità personale. In Italia il suicidio assistito, così come l'eutanasia, è punibile dagli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale.
Che cos'è il testamento biologico
Si tratta della dichiarazione anticipata di volontà sui trattamenti sanitari ed è un documento in cui indicare a quali terapie ricorrere e soprattutto quali trattamenti rifiutare, in caso di grave incidente o malattia terminale, quando si è incapaci di comunicare espressamente il proprio volere.
In Italia si discute della necessità di avere una legge sul testamento biologico almeno dal 2008, ma ancora non esiste niente di simile.
Il quadro normativo in Europa e nel mondo
L'eutanasia è permessa per uno stato di "costante e insopportabile sofferenza fisica e psichica del paziente", in Belgio, Lussemburgo, Olanda, e in Oregon, negli Stati Uniti.
In Portogallo per casi di estrema gravità si possono autorizzare atti per l'interruzione dei trattamenti terapeutici. In Svezia l'eutanasia attiva è vietata, ma è tollerato il suicidio assistito, così come in Germania. In Finlandia e in Norvegia l'eutanasia passiva è legale, a condizione che l'interessato presenti un'apposita istanza.
In Svizzera, è tollerato il suicidio assistito. In Francia la legge relativa ai diritti dei malati terminali riconosce loro la possibilità di richiedere una "degna morte": sono praticabili le cure palliative e l'eutanasia passiva. Resta vietata la possibilità di praticare l'eutanasia attiva.
Nel Regno Unito, l'eutanasia è assimilata all'omicidio. In Ungheria, è ammessa la sola eutanasia passiva su richiesta dell'interessato.
Negli Stati Uniti, la Corte suprema ritiene legittima l'eutanasia passiva e il governo federale ha autorizzato i singoli stati a regolamentare tale materia. In Canada, l'eutanasia è vietata ma, in alcune province, è tollerata la forma passiva.
In Colombia, l'eutanasia non è disciplinata dalla legge, ma di fatto è legittimo praticarla sulla base di alcune pronunce grazie della Corte Costituzionale. In Cina, dal 1998, gli ospedali sono autorizzati dalla legge a praticare l'eutanasia ai malati terminali.
Il quadro normativo in Italia
Nell'ordinamento italiano l'eutanasia e il suicidio assistito sono atti entrambi punibili dagli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale. L'unica discussione parlamentare è quella sul testo di legge sul testamento biologico, denominato Dichiarazioni anticipate di trattamento. Il testo è attualmente al vaglio della commissione Affari sociali della Camera, per cura della relatrice del Partito democratico Donata Lenzi.
L'Associazione Luca Coscioni ha depositato una legge di iniziativa popolare, in discussione nelle commissioni congiunte Giustizia e Affari sociali sulla legalizzazione dell'eutanasia.
Il codice penale italiano non include una definizione di eutanasia. La deliberata morte di una persona su sua richiesta e attraverso un atto medico (che alcuni definiscono eutanasia attiva) rientra nelle ipotesi previste e punite dall'articolo 579 (Omicidio del consenziente) o dall'articolo 580 (Istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale.
Invece la sospensione delle cure che alcuni fanno rientrare nella definizione di eutanasia passiva, mentre altri preferiscono in questo caso non utilizzare in alcun modo il termine eutanasia, è un diritto inviolabile, anche quando la sospensione dovesse determinare la morte del paziente.
L'articolo 32 della Costituzione italiana è molto chiaro in proposito: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Nel 2006 il Tribunale di Roma ha ribadito questo principio attraverso la sentenza con cui ha prosciolto Mario Riccio, il medico che ha praticato a Piergiorgio Welby la sedazione terminale e il distacco del respiratore artificiale.
Il disegno di legge sul testamento biologico in Italia
L'attuale disegno di legge Lenzi, "Disposizioni in materia di consenso informato, di disposizioni anticipate di trattamento e di testamento biologico" che prende il nome da Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e relatrice alla proposta di legge sul biotestamento e che dovrà essere votato alla Camera, era stato approvato come testo unificato dalla Commissione Affari Sociali a dicembre 2016.
È composto da 5 articoli. L'articolo 3 stabilisce che "ogni persona maggiorenne e capace di intendere e volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), esprimere il consenso o il rifiuto rispetto a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, ivi comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali".
Dall'inizio del 2017 ha già subito tre rinvii, facendo slittare a marzo l'esame del disegno di legge alla Camera.
La proposta in questione è volta a tutelare il diritto delle persone a essere informate sul proprio stato di salute e sulle relative cure e a disporre anche anticipatamente e liberamente in merito ai trattamenti sanitari e all'uso del proprio corpo post mortem. Si vuole rispettare quindi il diritto di ogni paziente di conoscere la verità sulla propria malattia e il diritto di acconsentire o di non acconsentire alle cure proposte (consenso informato).
Dal momento che non sempre il paziente è in grado di esprimere la propria volontà, questo disegno di legge reca anche disposizioni anticipate di trattamento, con le quali la persona anticipatamente esprime la volontà di accettare o rifiutare trattamenti sanitari nel caso in cui non fosse un giorno capace di intendere e di volere.
Il testamento biologico è quindi un atto che comprende tutte le volontà riguardanti il proprio corpo, con il quale ciascuno può disporre in merito ai trattamenti sanitari, nonché in ordine all'uso del proprio corpo o di parti di esso dopo la morte, incluse le disposizioni relative all'eventuale donazione del proprio corpo, di organi o tessuti a scopo di trapianto, ricerca o didattica, alle modalità di sepoltura e all'assistenza religiosa.
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Dei delitti contro la persona
Codice penale, Libro II, Titolo XII, agg. al 28/10/2013
Codice penale ' Libro II - Dei delitti in particolare
LIBRO SECONDO
DEI DELITTI IN PARTICOLARE
TITOLO XII
Dei delitti contro la persona
Capo I
Dei delitti contro la vita e l'incolumità individuale
Art. 575.
Omicidio.
Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno.
(Cfr. Cassazione Penale, sez. I, sentenza 10 ottobre 2007, n. 37352 in Altalex Massimario)
Art. 576.
Circostanze aggravanti. Ergastolo. (1)
Si applica la pena dell'ergastolo (2) se il fatto preveduto dall'articolo precedente è commesso:
1. col concorso di taluna delle circostanze indicate nel n. 2 dell'articolo 61;
2. contro l'ascendente o il discendente, quando concorre taluna delle circostanze indicate nei numeri 1 e 4 dell'articolo 61 o quando è adoperato un mezzo venefico o un altro mezzo insidioso, ovvero quando vi è premeditazione;
3. dal latitante, per sottrarsi all'arresto, alla cattura o alla carcerazione ovvero per procurarsi i mezzi di sussistenza durante la latitanza;
4. dall'associato per delinquere, per sottrarsi all'arresto, alla cattura o alla carcerazione;
5. in occasione della commissione di taluno dei delitti previsti dagli articoli 572, 600-bis, 600-ter, 609-bis, 609-quater e 609-octies; (2)
5.1) dall'autore del delitto previsto dall'articolo 612-bis nei confronti della stessa persona offesa. (3)
5-bis) contro un ufficiale o agente di polizia giudiziaria, ovvero un ufficiale o agente di pubblica sicurezza, nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni o del servizio. (4)
È latitante, agli effetti della legge penale, chi si trova nelle condizioni indicate nel n. 6 dell'articolo 61.
(1) Le parole: "Pena dell'" sono state soppresse dall'art. 4, L. 1 ottobre 2012, n. 172.
(2) La pena di morte per i delitti previsti dal codice penale è stata abolita dall'art. 1, D.Lgs.Lgt. 10 agosto 1944, n. 224. Il comma è stato così modificato dall'art. 1, co. 1, lett. a) del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, convertito con modificazioni nella L. 23 aprile 2009, n. 38 e successivamente così sostituito dall'art. 4, L. 1 ottobre 2012, n. 172.
(3) La lettera che recitava: "5. in occasione della commissione di taluno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-quater e 609-octies" è stata così modificata dall'art. 1, co. 1, lett. b) del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, convertito con modificazioni nella L. 23 aprile 2009, n. 38 e di nuovo dall'art. 4, L. 1 ottobre 2012, n. 172.
(4) Comma così modificato dall'art. 1, comma 1, lett. b sexies) del D.L. 23 maggio 2008, n. 92, convertito con modificazioni nella L. 24 luglio 2008, n. 125
Art. 577.
Altre circostanze aggravanti. Ergastolo.
Si applica la pena dell'ergastolo se il fatto preveduto dall'articolo 575 è commesso:
1) contro l'ascendente o il discendente;
2) col mezzo di sostanze venefiche, ovvero con un altro mezzo insidioso;
3) con premeditazione;
4) col concorso di taluna delle circostanze indicate nei numeri 1 e 4 dell'articolo 61.
La pena è della reclusione da ventiquattro a trenta anni, se il fatto è commesso contro il coniuge, il fratello o la sorella, il padre o la madre adottivi, o il figlio adottivo, o contro un affine in linea retta.
Art. 578.
Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale.
La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni.
A coloro che concorrono nel fatto di cui al primo comma si applica la reclusione non inferiore ad anni ventuno. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da un terzo a due terzi.
Non si applicano le aggravanti stabilite dall'articolo 61 del codice penale.
Art. 579.
Omicidio del consenziente.
Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni.
Non si applicano le aggravanti indicate nell'articolo 61.
Si applicano le disposizioni relative all'omicidio se il fatto è commesso:
1) contro una persona minore degli anni diciotto;
2) contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un'altra infermità o per l'abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;
3) contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno.
(Cfr. Cassazione Penale, sez. I, sentenza 28 marzo 2008, n. 13410 in Altalex Massimario).
Art. 580.
Istigazione o aiuto al suicidio.
Chiunque determina altrui al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.
Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d'intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio.
Art. 581.
Percosse.
Chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 309.
Tale disposizione non si applica quando la legge considera la violenza come elemento costitutivo o come circostanza aggravante di un altro reato.
Art. 582.
Lesione personale.
Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. (1)
Se la malattia ha una durata non superiore ai venti giorni e non concorre alcuna delle circostanze aggravanti previste negli articoli 583 e 585, ad eccezione di quelle indicate nel numero 1 e nell'ultima parte dell'articolo 577, il delitto è punibile a querela della persona offesa.
(1) Comma così modificato dall'art. 1, comma 3, lett. b), L. 23 marzo 2016, n. 41, a decorrere dal 25 marzo 2016, ai sensi di quanto disposto dall'art. 1, comma 8 della medesima L. 41/2016.
(Cfr. Tribunale di Savona, sentenza 6 dicembre 2007, Cassazione Penale, sez. IV, sentenza 30 aprile 2008, n. 17505, Cassazione Penale, sez. IV, sentenza 8 settembre 2008, n. 34765 e Cassazione Penale, SS.UU., sentenza 21 gennaio 2009, n. 2437 in Altalex Massimario).
Art. 583.
Circostanze aggravanti.
La lesione personale è grave e si applica la reclusione da tre a sette anni:
1) se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni;
2) se il fatto produce l'indebolimento permanente di un senso o di un organo;
[3) se la persona offesa è una donna incinta e dal fatto deriva l'acceleramento del parto.] (1)
La lesione personale è gravissima, e si applica la reclusione da sei a dodici anni, se dal fatto deriva:
1) una malattia certamente o probabilmente insanabile;
2) la perdita di un senso;
3) la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l'arto inservibile, ovvero la perdita dell'uso di un organo o della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà della favella;
4) la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso;
[5) l'aborto della persona offesa.] (2)
- (Numero abrogato dall'art. 22, L. 22 maggio 1978, n. 194.
(2) Numero abrogato dall'art. 22, L. 22 maggio 1978, n. 194)
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